5 aprile 2013
La Prefettura di Catania ha emanato una ordinanza concernente l’attivazione delle “Procedure di allertamento per il rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna”, insieme al Regolamento di accesso alle quote sommitali dell’Etna, in vigore da oggi venerdì 5 aprile 2013.
Si rimanda al sito ufficiale della Prefettura di Catania per consultare il regolamento, frutto della intensa collaborazione del Parco dell’Etna con la Prefettura di Catania, il Dipartimento regionale e nazionale di Protezione civile, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i Comuni e gli Enti territoriali.
ESTRATTO DOCUMENTO:
PROCEDURE DI ALLERTAMENTO RISCHIO VULCANICO E MODALITÀ DI FRUIZIONE PER LA ZONA SOMMITALE DEL VULCANO ETNANORME COMPORTAMENTALI PER LE ESCURSIONI ALLE QUOTE SOMMITALI
Per le visite e/o escursioni nella zona sommitale (> 2.500 m s.l.m.) si osserveranno le seguenti regole comportamentali.
ZONA A FRUIZIONE LIBERA
Tutti coloro che intendono effettuare delle escursioni libere in questa zona osserveranno le regole dettate dal vigente regolamento del Parco dell’Etna. Gli escursionisti dovranno, inoltre:
acquisire preventivamente presso gli enti territoriali competenti informazioni sullo stato del vulcano, sui livelli di criticità e di allerta in atto, sulle condizioni meteorologiche, sui percorsi consentiti e sui potenziali pericoli correlati al vulcano;
astenersi dall’accedere sia alla zona a fruizione guidata (zona gialla) senza accompagnamento delle guide che a quelle delimitate; dovranno mantenersi entro i percorsi segnalati, avendo cura di rispettare scrupolosamente i limiti imposti dal Regolamento del Parco e dalla segnaletica di pericolo e/o divieto eventualmente presente sui luoghi;
essere dotati di abbigliamento ed attrezzature (scarponi, giacca a vento, berretto, viveri, acqua, cellulare, torcia elettrica, etc.) adeguate alle alte quote (> 2.500 m s.l.m.) nella consapevolezza che possono sempre verificarsi repentine e imprevedibili variazioni delle condizioni meteorologiche;
astenersi dall’escursione nel caso di imperfette condizioni psico-fisiche ovvero nei casi di patologie di natura respiratoria e cardiaca;
effettuare l’escursione nell’arco temporale ricompreso dall’alba al tramonto astenendosi, quindi, dal bivaccare in quota.
ZONA GIALLA A FRUIZIONE GUIDATA
Tutti coloro che, singolarmente o in gruppo, denominati d’ora in avanti “escursionisti”, intendono effettuare escursioni in questa zona dovranno essere sempre accompagnati da personale in possesso dei necessari requisiti professionali e abilitato ai sensi di legge, denominato d’ora in avanti “guida”, assoggettandosi nel contempo al rispetto delle norme contenute nel vigente regolamento del Parco e delle regole sotto elencate.
La guida, prima dell’inizio dell’escursione, dovrà:
– informarsi sullo stato del vulcano e sulle condizioni meteorologiche;
– informare adeguatamente gli escursionisti circa i pericoli, le difficoltà e i rischi che l’escursione comporta;
– acquisire apposita liberatoria da parte di ogni singolo escursionista che attesti di essere in buone condizioni psico-fisiche, di non soffrire di patologie cardiache e respiratorie e di essere stato edotto sui pericoli, difficoltà e rischi che l’escursione comporta;
– verificare l’idoneità dell’abbigliamento e dell’attrezzatura di ogni singolo escursionista;
– rifiutarsi di accompagnare quei soggetti che, sulla scorta delle condizioni psico-fisiche e mediche dichiarate nonché dell’abbigliamento inadeguato, risultassero non idonei all’escursione programmata;
la guida, durante tutta l’escursione:
– dovrà essere sempre in collegamento radio con almeno uno dei soggetti di cui al precedente punto C) “Elenco dei soggetti destinatari dell’avviso di allerta”, denominato d’ora in avanti “contatto”, che sia effettivamente disponibile, in grado di assicurare il collegamento e con il quale abbia preventivamente formalizzato apposito accordo finalizzato ad assicurare il collegamento durante tutta l’escursione;
– dovrà vigilare che ogni escursionista del gruppo tenga un comportamento consono e rispettoso delle norme e dei regolamenti vigenti;
i gruppi di escursionisti non potranno essere composti da più di venti unità e dovranno essere accompagnati da almeno una guida; la permanenza nelle aree sommitali dovrà essere limitata, a discrezione della guida, al tempo strettamente necessario per la visita; non è consentita la contestuale presenza nella stessa area di visita più di un gruppo per volta;
la guida, valutate le condizioni meteorologiche e quelle vulcaniche in atto, a suo insindacabile giudizio potrà interrompere la permanenza nell’area e decidere il rientro del gruppo al punto di partenza, dandone immediata comunicazione radio al contatto;
al verificarsi di situazioni di pericolo o al ricevimento della comunicazione di variazione dei livelli di allerta, la guida sospenderà immediatamente l’escursione provvedendo al rientro alla base di partenza nelle migliori condizioni di sicurezza possibili per il gruppo, dandone immediata comunicazione radio al contatto;
la guida dovrà essere sempre fornita di materiali ed attrezzature per il primo soccorso, assicurando, in caso di necessità, il proprio intervento anche a escursionisti liberi o non appartenenti al proprio gruppo.
Cosa ne pensate di questo Regolamento?
ogni territorio, con la cultura che esprime, ha i regolamenti che si merita.
In Sicilia non esiste una vera cultura della montagna e di conseguenza non si e’ mai sviluppata una cultura della gestione del rischio.
la prefettura di Catania ha sentito le associazioni, i politici, le guide e ha espresso questa sintesi.
Rilevo che in territori piu maturi del nostro (mi riferisco alla cultura della montagna) come la Val d’Aosta, l’Alto Adige o la Savoia non ci pensino affatto a regolamentare l’accesso alle cime (osserviamo che tali popolazioni impugnerebbero tranquillamente i forconi al presentarsi di una simile idea) e di certo la differenza non sta nell’essere l’Etna un vulcano.
La montagna, ovunque nel mondo, e’ liberta’, sfida con se stessi, ricerca dell’assoluto.
Codificare i poteri di una casta, le guide autorizzate e riconosciute, non e’ progresso ma applicazione dell’eterno corporativismo italiano, creando un privilegio economico senza nessuna ragione tecnica.
Piuttosto, visto che tali sacerdoti della montagna dovranno essere in perenne contatto con una struttura abilitata a segnalare per tempo l’approssimarsi di una fase parrossistica dell’ attivita’ vulcanica, si metta tale rete di monitoraggio a disposizione degli escursionisti, TUTTI SENZA DISTINZIONE, come si fa in tutte le realta’ moderne e democratiche ( si pensi alla rete di sorveglianza delle valanghe sulle alpi per contrastare tale fenomeno ben piu’ tragico).
dichiaro fin d’ora che continuero’ a frequentare l’ Etna con liberta’ e desiderio di conoscenza, senza avvalermi di guide solo perche’ imposte dal Prefetto.
saluti.